“Generazioni, giovani, lavoro: queste tre parole insieme disegnano orizzonti di futuro che stanno a cuore alla Fondazione Lavoroperlapersona, da sempre attenta a esplorare diversi versanti del legame intergenerazionale. Legame che si può vivere come un vincolo, una catena asfissiante, un obbligo, oppure come scelta consapevole. Perché le generazioni possano trasformare i loro legami da vincoli a patti, occorre che i contraenti si riconoscano reciprocamente nella loro autonomia e nella loro dignità”. Con queste parole Silvia Pierosara – ricercatrice presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Macerata e componente del Centro di Ricerca della Fondazione – ha aperto i lavori del secondo incontro organizzato nella sede rosorana, che si è svolto il 23 aprile 2022, nella prestigiosa cornice di Palazzo Luminari.

“Il lavoro tra le generazioni: cosa vogliono i giovani dal mondo del lavoro?”, questo è il titolo dell’incontro, nel corso del quale sono stati presentati i risultati della ricerca “Generazione ZETA. Valori, motivazioni e atteggiamenti verso il lavoro e l’innovazione” realizzata dal Centro di Ricerca della Fondazione Lavoroperlapersona, che ha coinvolto oltre 1.200 studenti e studentesse, di età compresa tra i 15 e i 18 anni e iscritti a diverse Scuole Secondarie di Secondo Grado del Centro Italia. Ma la ricerca continua e proprio in questi mesi si sta concludendo la fase di rilevamento di nuovi dati con la somministrazione dei questionari in diverse altre scuole italiane.

“In una scala di valori emerge una forte motivazione estrinseca legata al desiderio di un lavoro che consenta una sicurezza economica, un dato che ben si affianca al fatto che questi giovani sono nati e cresciuti nella crisi che, da fenomeno straordinario, si è trasformato in un fenomeno del tutto ordinario”, ha spiegato Chiara Pallotta, educatrice della Fondazione Lavoroperlapersona. “La mera retribuzione economica, però, non basta. I giovani desiderano un lavoro che sia dotato di significato, ambiscono a lasciare una loro traccia in questo mondo che sia orientata al bene: desiderano impegnarsi in un lavoro che faccia del bene agli altri e al pianeta” ha aggiunto.

Numeroso, anche in questa occasione, il pubblico in sala, che ha interagito portando la propria testimonianza e raccontando la propria esperienza, da genitori, nonni, ma anche da professionisti, a contatto con i giovani. Un contatto non sempre facile, ma necessario, arricchente per entrambe le parti. È intervenuto sull’argomento anche l’ex assessore al Lavoro della Regione Marche, Marco Luchetti, che ha partecipato al dibattito portando ulteriori spunti di riflessione: “È bello ascoltare che dai risultati della ricerca emerge che molti giovani abbiano un’idea positiva del lavoro. Ma non voglio dimenticare tutti quei giovani che, per qualche motivo, non studiano e non lavorano. Su di loro dobbiamo porre la nostra attenzione e cercare di aiutarli.”

Diverse persone hanno portato la propria visione del mondo del lavoro, che con il passare del tempo e l’esperienza è naturalmente cambiata, così come sono cambiati gli ordinamenti, l’approccio e la filosofia stessa del lavoro. Ivo ha aperto la discussione sulla questione che nel lavoro si può cercare ben altro che solo la retribuzione; nel lavoro, infatti, si cerca la risposta alle proprie motivazioni e vocazioni. Interessante anche la testimonianza della insegnante Giannetta Grizi che ha ricordato come i bambini scoprano il lavoro attraverso il gioco. “Far dialogare le generazioni, usare un approccio pedagogico per creare riflessioni sul mondo del lavoro, sono tutte iniziative a cui la Fondazione Lavoroperlapersona si dedica con progetti mirati. Stiamo continuando a lavorare su questo ambito per sollecitare le imprese e i manager a conoscere più in profondità le aspettative dei giovani. Un ascolto che potrà generare risposte adeguate”, ha affermato nel suo intervento Gabriele Gabrielli, presidente della Fondazione stessa e docente alla Luiss Guido Carli di Roma.

Appuntamento con il prossimo evento venerdì 13 maggio, sempre alle ore 18.