#Blog EllePì – Senso del lavoro e lavoro di senso: EllePì nelle scuole superiori
Il lavoro è un bene irrinunciabile, per questo oggetto di attenzione e tutela, fondamento di democrazia e civiltà, mezzo per ricercare benessere materiale e spirituale, fonte di realizzazione personale. Il lavoro può essere tale, però, solo se ci si sofferma a riflettere sul suo senso e sul suo significato, poiché proprio a partire dal suo significato il lavoro diventa bene perlapersona e per l’umanità, diventa fonte di autorealizzazione, appagamento e della massima espressione di se stessi. Il lavoro, infatti, non è solo espressione di un fare, ma anzitutto di un essere: non esprime soltanto “cosa facciamo” ma soprattutto “chi siamo”; è espressione della propria identità, la traccia che di noi stessi scegliamo di lasciare nel mondo superando i nostri confini individuali attraverso la nostra opera.
Coltivare il “senso del lavoro” è, anzitutto, una questione valoriale e, quindi, educativa. Significa rivoluzionare il modo cinico che si ha di vedere questa attività, significa trovare speranza e motivazione, significa avviarsi nello straordinario cammino che interessa la ricerca della propria vocazione – fondamentale per il raggiungimento della propria autorealizzazione e felicità – e, infine, significa cambiare il mondo attraverso il nostro passaggio qualora il senso che ricerchiamo nel nostro lavoro vada oltre la logica del profitto e sia orientato al bene.
Una rivoluzione, questa, che sembra interessare soprattutto le nuove generazioni e, in particolar modo, la Generazione Z, cui abbiamo deciso di rivolgerci. Così, insieme ai ragazzi dell’IIS Alberico Gentili di Sarnano e San Ginesio, abbiamo parlato di senso del lavoro, di lavoro come espressione della persona e, giocando insieme, abbiamo sperimentato la possibilità di una nuova economia che ponga al centro l’essere umano e la relazione come via alternativa alla corrente individualista, predominante nella nostra epoca.
Un ringraziamento va alla Dirigente Scolastica che ci ha accolto nell’Istituto, un ringraziamento che facciamo anche alle docenti che ci hanno accompagnato in questo percorso e che hanno voluto dedicarci un loro pensiero:
“L’attività formativa proposta dalla Fondazione ha davvero riempito di “senso” e contenuti valoriali il percorso di educazione civica delle classi del triennio del nostro istituto, specialmente quello delle classi quinte che hanno il tema del lavoro come focus annuale. Attraverso vari strumenti (il questionario, la storia, le slide, i video, il gioco) e con un linguaggio capace di calamitare attenzione, gli studenti sono stati accompagnati dai formatori a riflettere sull’importanza di riconoscere le proprie inclinazioni e potenzialità, esprimere la propria creatività, recuperare una dimensione vocazionale del lavoro, valorizzandone la dimensione umana e relazionale. L’incontro è stata anche occasione per aprire lo sguardo su modelli economici possibili, fondati sul rispetto dell’ambiente e della dignità della persona e sulla collaborazione piuttosto che sulla competizione”
(Emanuela Santoni, docente di diritto e referente educazione civica)
“Complimenti vivissimi da noi docenti al Prof. Luca Alici e al team lavoroperlapersona e grazie per il progetto svolto con i nostri studenti! Siete riusciti a vestire la sostenibilità integrale di concretezza, rimettendo al centro il significato profondo dell’essere umani anche e soprattutto ora, al bivio della storia, con l’opportunità unica di forgiare il mondo di domani. Creatività, fare bene non solo per sé, responsabilità, senso: sfide sulle quali avete offerto ai ragazzi preziosi spunti di riflessione, spronandoli a costruire una “nuova normalità” rispettosa della Terra, nostra casa comune, senza smettere mai di tessere e proteggere il filo della continuità umana.”
(Liliana Fondati, docente inglese)
“È stata un’esperienza illuminante che ci ha spinto a riflettere, molto utile per noi ragazzi del quinto perché gli argomenti trattati sembrano ricollegarsi a tutte le materie come da un fil rouge che ci condurrà preparati all’esame di stato”
(G.C., 5 Liceo Linguistico)