#Blog EllePì – Lavoro, la visione di Papa Francesco

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Non passa giorno senza che, in Italia e nel mondo, si parli di lavoro, cercando ovunque una possibile soluzione alla crisi occupazionale e alla conseguente crisi economica. Il lavoro è una necessità, è un modo per esprimere se stessi, o è entrambe le cose? Nell’ultima Enciclica, “Fratelli tutti”, Papa Francesco scrive: “… il lavoro è una dimensione irrinunciabile della vita sociale, perché non solo è un modo per guadagnarsi il pane, ma anche un mezzo per la crescita personale, per stabilire relazioni sane, per esprimere sé stessi (…)” [162].

La valenza sociale del lavoro, dunque, è sottolineata anche dal Pontefice, che già in altre occasioni si era espresso sul tema, sottolineando come il contrasto alla povertà non passi solo grazie al possesso del denaro, ma anche e soprattutto consentendo alle persone di esprimersi attraverso una professione. Anche nell’Enciclica “Laudato sì” Bergoglio si era espresso sul lavoro, mettendo in rapporto il binomio lavoro e dignità. La dignità posta in relazione con l’ambiente che circonda l’uomo, e il lavoro che, in base alle circostanze, tutela o calpesta la persona. “Abbiamo bisogno di persone e istituzioni che difendano la dignità dei lavoratori, la dignità del lavoro e il bene della terra, nostra casa comune”, aveva scritto in un tweet Papa Francesco in occasione della Giornata internazionale delle Cooperative, richiamando la politica al suo dovere di un impegno concreto non solo nella creazione e nella difesa dei posti di lavoro, ma anche nella salvaguardia della dignità. Un richiamo di grande importanza, che investe la politica di significati molto alti.

Sono molte le citazioni del Pontefice che potrebbero essere qui elencate, a sottolineare come il lavoro sia un fatto centrale nella vita delle persone e delle comunità, che abbia sì una valenza economica e sociale, ma anche culturale e morale. L'”ora et labora” benedettino è più che mai una “regola” attuale, perché ogni persona, nelle sue infinite sfumature, ha bisogno di nutrire la sua parte spirituale, ma anche il suo estro creativo, il suo bisogno di esprimersi con concretezza. Parafrasando Descartes, il “faccio, dunque sono”, anche attraverso questo nuovo sguardo offerto dal Pontefice, rileva più che mai che non è solo un bisogno di produrre reddito che spinge le persone a cercare un lavoro e a volerlo mantenere, ma anche e soprattutto il desiderio di conquistarsi e affermare un proprio spazio nel mondo.

Uno spazio che oggi si sta caricando di nuovi significati, con il crescente ricorso allo smart working. Che sia in presenza o a distanza, la sfida è sempre la stessa: bisogna puntare, con sempre più determinazione, a un lavoro che sia sempre più a misura d’uomo, che sia davvero un lavoro-per-la-persona.


Asmae Dachan è giornalista professionista e scrittrice italo-siriana, è esperta di Medio Oriente, Siria, Islam, dialogo interreligioso, immigrazione e terrorismo internazionale, iscritta all’Ordine dei Giornalisti delle Marche dal 2010 lavora come freelance per diverse testate nazionali e internazionali. Responsabile Ufficio Stampa Fondazione Lavoroperlapersona.. Attivista per la pace e la non violenza, è stata nominata nel 2013 Ambasciatrice di Pace a vita  dell’Università per la Pace della Svizzera. Il 2 giugno 2019 è stata insignita del titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

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