#Blog EllePì – Soft Skills: quattro laboratori per crescere con gli altri
La complessità del mondo contemporaneo, come noto, sta trasformando radicalmente non solo la nostra società, ma anche il lavoro e la sua organizzazione, l’economia, le imprese e la leadership. Nello stesso modo, si trasformano le competenze e le capacità che consentono di reagire attivamente nel prendere decisioni, interagire con tipologie sempre più diversificate di attori e convivere con i nuovi paradigmi produttivi e aziendali. Una evidenza, ormai, sottolineata anche dal World Economic Forum che nel suo report Future of Jobs (2020) ha posto l’accento sulla indispensabile integrazione del proprio bagaglio “tecnico” con una serie di competenze “trasversali”. Accanto alle conoscenze che riguardano le capacità concrete di svolgere alcuni professioni, infatti, oggi è sempre più importante sviluppare competenze che interessino il “come” del proprio lavoro: esse riguardano le relazioni e i tratti della personalità, le modalità di porsi con gli altri e la risoluzione creativa dei problemi.
Si tratta, perciò, di immaginare una sorta di modello a T, come ricordato anche dal Rettore della LUISS Guido Carli – il prof. Andrea Prencipe – durante il VI Seminario Interdisciplinare sull’Accoglienza della Fondazione Lavoroperlapersona; tale modello richiede una profonda expertise nel proprio campo di azione le cui radici, però, sono ben salde in un terreno nutrito da micro-competenze trasversali, imprescindibili per gestire l’innovazione e i processi organizzativi più complessi. Da ciò si evince chiaramente che queste competenze non siano per nulla soft, ma molto hard – come ricordato anche dall’esperto di innovazione e management Andrea Granelli – perché difficili da acquisire e da costruire.
Il valore delle soft skills, d’altronde, emerge in modo ancora più evidente quando si parla di leadership poiché – come ricorda il presidente della Fondazione Lavoroperlapersona Gabriele Gabrielli – esse risultano fondamentali nel processo di trasformazione digitale di un’organizzazione ma, più in generale, per affrontare le sfide poste dall’economia e dal lavoro alla soglia della Quarta Rivoluzione Industriale. Sotto questo punto di vista, prendendo anche a prestito le parole di M.S. Rao, la “smart leadership is a blend of soft and hard skills and soft and hard power“. Proprio per questo, abbiamo dunque bisogno di:
– una trasformazione cognitiva: i leader devono pensare diversamente;
– una trasformazione comportamentale: i leader devono agire diversamente;
– una trasformazione emotiva: i leader devono reagire diversamente.
Con questa consapevolezza, la Fondazione Lavoroperlapersona ha progettato e realizzato nell’ambito della LUISS Freshers’ Week – tenutasi dal 7 al 18 settembre 2020 in formato digitale – un percorso di formazione dedicato proprio alle competenze trasversali, una occasione straordinaria per sperimentare la propria idea di acquisizione e “allenamento” alle soft skills. L’iniziativa, come già ricordato, si è inserita nelle due settimane di accoglienza dedicate alle matricole Magistrali della università romana, strutturate secondo un nuovo modello di Learning Innovation.
La Fondazione – forte di una faculty composta da 30 docenti scelti tra manager, consulenti, coach ed educatori – ha proposto 4 momenti di formazione, ognuno dedicato a un particolare “cluster” di competenze: Cooperazione, Creatività, Intelligenza socio-emotiva e Inclusione. Ogni cluster è stato poi ulteriormente approfondito per dare vita ad un vero e proprio modello educativo e formativo lavoroperlapersona, modello arricchito anche dal preziosissimo lavoro del suo Centro di Ricerca e dai tanti professionisti del mondo manageriale e formativo che hanno contribuito alla sua realizzazione.
Le lezioni – sia in lingua inglese che in italiano – hanno coinvolto 1400 studenti e studentesse in classi virtuali da 40 persone. Ogni lezione, della durata di 2 ore e mezza, ha preso avvio con una breve introduzione alla competenza trasversale legata alla testimonianza ascoltata durante la mattinata in un apposito talk realizzato dalla LUISS. Successivamente, sono stati proposti dei lavori di gruppo – realizzati all’interno di breakout room più piccole – in cui i ragazzi, seppur a distanza, hanno potuto allenare anche la loro capacità di collaborare e di ascoltarsi, progettando insieme una restituzione prima della chiusura delle attività.
La Fondazione, con questa attività, muove i suoi primi ma decisi passi verso la definizione di un proprio modello di competenze lavoroperlapersona – non solo per studenti, ma anche per manager ed amministratori – per contribuire a creare una società aperta, solidale e giusta, interculturale e accogliente, promuovendo e sviluppando ambienti di lavoro e pratiche di gestione che rispettino la persona, valorizzando diversità, partecipazione e inclusione. Il lavoro è espressione della persona e, per questo, oggi è più che mai importante coltivare l’umano nell’economia e nel lavoro attraverso quelle competenze soft che, però, rendono molto hard la persona.
Giorgio Tintino è program manager della Fondazione Lavoroperlapersona. Dottore di Ricerca in Filosofia e Teoria delle Scienze Umane presso l’Università degli Studi di Macerata insegna Storia e Filosofia nei Licei del fermano. Per la Collana della Fondazione ha pubblicato Tra Umano e Postumano (2015).