#Webinar – Ripartire dalle donne per una società e un’economia più inclusive

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    Ripartire dalle donne per una società e un’economia più inclusive
    Webinar EllePì – martedì 16 febbraio – ore 18:30

    A quasi un anno dal primo lockdown ci chiediamo con timore cosa succederà alle nostre economie una volta che i blocchi dei licenziamenti e i ristori cesseranno. Nessuno ha previsioni certe, tuttavia è innegabile che la pandemia ha già mostrato il suo impatto negativo sul lavoro mettendo in difficoltà soprattutto le donne. Sono stati colpiti maggiormente il settore dei servizi, dell’assistenza e il lavoro precario; per questo motivo, le donne sono le più esposte, in quanto maggiormente presenti in queste attività. I numeri non mentono: da un’intervista riportata sul Sole24Ore a Linda Laura Sabbadini, Direttore Centrale dell’ISTAT fino al 2006 e ora Chair di Woman 20, apprendiamo che ci sono 470mila occupate in meno rispetto al secondo trimestre del 2019. Di queste, 323 mila avevano un contratto a tempo determinato. Sembra che il Covid-19 abbia forzato un’inversione di marcia rispetto al perseguimento dell’obiettivo 5 dell’agenda 2030 sulla parità di genere, rispetto al quale l’Italia aveva fatto significativi passi avanti. Ma siamo sicuri che il virus sia la causa scatenante e non soltanto un fattore di accelerazione?

    È un fatto che la pandemia stia gravando maggiormente sul lavoro delle donne, ma forse è il mercato del lavoro che continua ad essere per loro poco inclusivo e sostenibile. Quali sono gli ostacoli che le donne incontrano nel loro percorso lavorativo? Cosa rende il lavoro meno accessibile alle persone di genere femminile? Cosa stanno facendo le imprese? Fra le prime motivazioni troviamo la mancanza di un’assistenza capillare e di qualità per bambini, persone a carico e anziani, ma rilevanti sono anche gli stereotipi di genere radicati nelle nostre società e il numero ancora troppo basso di donne che intraprendono studi nelle cosiddette materie STEM.

    In Italia l’impianto normativo sembra poter garantire la parità giuridica per quanto riguarda l’accesso al lavoro e l’uguaglianza retributiva, ma le norme da sole non sono sufficienti ad arginare le persistenti disparità nelle prospettive di carriera, di qualificazione professionale o nelle iniziative imprenditoriali. Un dato, dunque, cui prestare attenzione per non mancare gli obiettivi 5 e 10 dell’Agenda 2030 – rispettivamente raggiungere l’uguaglianza di genere e ridurre le disuguaglianze – i quali rappresentano una via insostituibile per giungere ad economie più inclusive per tutti. Secondo l’Istat, infatti, in Italia il divario fra il tasso di occupazione delle donne e quello degli uomini è del 18,9%.  In Europa solo Malta riesce a fare peggio. I dati sull’occupazione diventano allarmanti se consideriamo le donne che hanno figli. L’11,1% delle madri italiane con almeno un figlio non ha mai svolto un lavoro retribuito.

    È importante anche sottolineare che gli strumenti e le misure adottate per la conciliazione devono necessariamente essere accompagnati da una comunicazione aziendale chiara e trasparente e dalla capacità di valorizzare i talenti di ogni persona, altrimenti essi possono rivelarsi poco efficaci rispetto all’obiettivo di una migliore conciliazione dei tempi di vita personale e professionale di uomini e donne, fino a diventare addirittura dannosi. Un classico esempio è il part-time involontario che spesso contribuisce ad accrescere forme di segregazione occupazionale soprattutto riguardanti il genere femminile. Se passiamo al versante imprenditorialità la situazione non migliora. In Italia solo il 21,86% del totale delle imprese è a conduzione femminile come attestato dagli ultimi dati dell’Osservatorio per l’imprenditorialità femminile di Unioncamere e InfoCamere diffusi a marzo 2018. I dati ci mostrano come soltanto un’attività su cinque è guidata da una donna.

    Quali strumenti è necessario mettere in campo per garantire davvero pari opportunità di lavoro, di crescita professionale ed economica? Quali comportamenti è importante promuovere affinché gli stereotipi di genere smettano di essere di ostacolo per tutte le lavoratrici?

    Il programma

    – 18:15 – Accoglienza

    – 18:30 – Apertura e Saluti Istituzionali
    Alessandro Cortesi consigliere di amministrazione della Fondazione LavoroperlaPersona, Associate Principal in Mercer e Adjunct Professor presso la Luiss Business School.

    – 18:35 – Introduzione: Ripartire dalle donne per una società e un’economia più inclusive
    Giuditta Alessandrini professoressa Senior di Pedagogia Sociale e del Lavoro presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Roma TRE.

    – 18:50 – Intervengono

    Rossella Gangi è HR Director WindTre

    Dora Iacobelli ex Vicepresidente di Legacoop, è co-coordinatrice in ASVIS del Gruppo di lavoro dedicato all’Obiettivo 5

    – 19:15 – Discussione

    – 19:30: Chiusura

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