Webinar EllePì – La bella impresa. Quando il lavoro incontra l’arte

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    La bella impresa. Quando il lavoro incontra l’arte
    #segnaLIBRO – venerdì 16 aprile – ore 18:30

    Adriano Olivetti scriveva che la fabbrica non può guardare solo pensare all’indice dei profitti, ma anche assumersi il compito fondamentale di generare cultura, comunità e democrazia. Era la fabbrica, infatti, a dover essere pensata per l’uomo e non il contrario: il lavoro può essere davvero espressione della persona quando viene organizzato come un vero e proprio ecosistema sostenibile in termini di diritti, di sviluppo, di cittadinanza e di benessere. Una voce fuori dal coro, oggi come ieri, in un mondo in cui la produzione esponenziale di matrice capitalistica e l’ubriachezza di potenza nei confronti della natura erano le uniche direttrici di sviluppo.

    Nonostante lo scenario poco confortante, negli ultimi dieci anni sembra però che la rotta si sia invertita e che le società tornino lentamente ad avvicinarsi al modello di azienda teorizzato dall’imprenditore di Ivrea. È in questo contesto che l’arte torna a tessere una relazione con l’impresa, non solo in termini di sponsorizzazioni e operazioni filantropiche, ma come occasione generativa capace di creare valore condiviso per tutti e tutte.

    Un’impresa può trarre beneficio dall’incontro con l’arte a diversi livelli, dal più strumentale – ancora molto legato al profitto e all’aumento della brand awareness – fino a quello più libero, legato al benessere e allo sviluppo integrale della persona nell’azienda. Sempre più imprese decidono di investire parte del proprio budget per creare realtà capaci non soltanto di organizzare spazi espositivi “privati”, ma anche di stringere dei legami con il territorio circostante e valorizzarne lo sviluppo. Possono le imprese trasformarsi in operatori culturali e dare un contributo significativo alla comunità (non solo in termini di posti di lavoro)? Per molto oggi la riposta è un sì convinto.

    D’altra parte, l’arte può contribuire a migliorare la qualità dell’esperienza del luogo di lavoro: gli spazi possono essere radicalmente trasformati per alimentare quel bisogno di piacere estetico che, in molti, è ancora sopito. Molti studi hanno dimostrato che progetti di art-based learning aumentano le pratiche collaborative e allenano le soft skills. Esempio vivente sul territorio marchigiano è Fondazione Ermanno Casoli che fa dialogare arte contemporanea, impresa e territorio con un approccio interdisciplinare e di contaminazione di codici differenti. Una contaminazione che ha dato i suoi frutti: l’azienda Elica – creatrice proprio della Fondazione Ermanno Casoli – ha registrato un impatto positivo sulla la crescita del numero di brevetti generata dai dipendenti esposti a esperienze artistiche. Può l’arte contemporanea generare innovazione in azienda? Esiste un metodo efficace per riprodurre in modo fruttuoso questo processi di contaminazione?

    Ciò su cui vogliamo riflettere in questo webinar è la funzione generativa che l’arte sempre più svolge, sia rispetto al lavoro sia rispetto al profitto. Come ben scrive Serena Meattini nel libro Il senso del lavoro. Tra impresa e arteil lavoro – e con esso l’arte – è manifestazione della libertà e della capacità di auto-donarsi che contraddistingue l’uomo e il suo agire”. L’arte, dunque, come metafora di una conformazione più autonoma dei comportamenti sul lavoro anche per i dipendenti e i collaboratori. Una metafora potente che, però, si compone solo laddove anche l’impresa non considerino le persone una “semplice” risorsa da gestire, ma una opportunità di sviluppo e innovazione in quanto riconoscimento dell’autonomia della persona-che-lavora.

    Il programma:

    ore 18:25 – Accoglienza

    ore 18:30 – Apertura e Saluti Istituzionali

    Benedetta Polini PhD in Sociologia dei fenomeni culturali e processi normativi presso Università degli studi di Urbino “Carlo Bo”. Attualmente svolge attività di consulenza ed è docente a contratto presso Università Politecnica delle Marche

    ore 18:35 – Introduzione: La bella impresa

    Riccardo Maiolini fa parte del Comitato Scientifico del Centro di Ricerca della Fondazione Lavoroperlapersona. È Chair del Dipartimento di Business Administration e Fellow dell‘Institute for Entrepreneurship (IFE) della John Cabot University di Roma. È inoltre Executive Coordinator dei programmi di Entrepreneurship denominati AdVenture Lab presso la LUISS Business School. È autore di diverse pubblicazioni nell’ambito della social innovation (Co-autore del I° report italiano sull’innovazione sociale e co-autore dell’indice di misurazione della social innovation premiato dal ICSB (International Council for Small Business). Da tre anni è organizzatore del JCU Weekend of Startup, uno dei principali hackaton universitari per le startup di Roma. Collabora con la società di advisory LA4G (LUISS Alumni 4 Growth – Club di investitori) dove si occupa della gestione del Deal Flow e della selezione delle startup target. Dal 2015 collabora come consulente e ricercatore presso Coopfond per il progetto Coopstartup. Ha inoltre maturato esperienza come consulente indipendente di diverse realtà imprenditoriali e startup come esperto di modelli di business, planning e funding ed è stato Social Innovation Evangelist all’interno del Programma di Microsoft denominato Startup Revolutionary Road.

    – 18:50 – Intervengono

    Annalisa Cicerchia è una economista della cultura, con una lunga esperienza di ricerca sul campo. Ha cominciato a occuparsi di impatto di politiche e di interventi sulla cultura e per la cultura dai primi anni Ottanta, presso la nazione Navajo negli USA e nella regione di Assuan in Egitto. Si è dedicata, nel Planning Studies Centre, poi nell’Istituto di Studi per la Programmazione Economica e successivamente nell’Istituto di Studi e Analisi Economica, alla pianificazione e alla valutazione strategica per il settore culturale, con una particolare attenzione alle basi di dati necessarie per fondare le decisioni e per accompagnare la loro attuazione. Attualmente è ricercatrice senior all’Istituto Nazionale di Statistica. Ha lavorato come esperta di progettazione e valutazione di programmi di sviluppo a base culturale in Siria, Egitto, Libano, Kosovo e ha al suo attivo numerosi progetti di ricerca sulla cultura a scala europea, nell’ambito dei programmi Culture, Cost, Creative Europe, Horizon 2020. Fa parte del pool di esperti per fornire servizi di capacity building per le Capitali europee della Cultura. Dal 1999 è titolare di corsi presso l’Università di Roma Tor Vergata; insegna e fa parte di gruppi di ricerca presso l’Università di Roma Tre, l’Università di Bolzano e presso la Scuola Nazionale dell’Amministrazione. I temi di cui tratta in particolare sono la partecipazione e pratica culturale, l’economia e la gestione delle organizzazioni culturali; il contributo della cultura allo sviluppo sostenibile; il rapporto fra benessere, salute e pratica culturale e artistica e il welfare culturale.

    Serena Meattini è Phd in Scienze Umane e si occupa di Filosofia morale. Una delle linee di ricerca verte sul rapporto tra etica ed economia, con particolare attenzione al tema del lavoro considerato nelle possibili interazioni che questo può intrattenere con l’arte. Tra le pubblicazioni: E. Gabellieri – S. Meattini, Il senso del lavoro: tra impresa e arte, FrancoAngeli 2020; «Tra» reciprocità e gratuità. il dono di sé quotidiano: lavoro e arte, in M. Marianelli, «Entre». La filosofia oltre il dualismo metafisico, Città Nuova Roma 2020.

    – 19:15 – Discussione

    – 19:30: Chiusura

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