Ricavata dall’ebollizione del mosto fresco, la sapa è oramai diventato un simbolo di Rosora. Tanto che, da alcuni anni, l’ingresso al paese è contrassegnato da un cartello che ben lo mette in evidenza: Rosora, balcone della Vallesina e paese della sapa. Una tradizione che ha arricchito i ricordi della popolazione e il suo patrimonio di valori comuni. La sapa, infatti, non è soltanto un condimento che tradizionalmente accompagnava la polenta o veniva impiegato come confettura dolciaria, ma rappresenta un prodotto tipico che ha visto uno scambio tra le generazioni e ha intercettato i temi del lavoro come questione comunitaria e di senso condiviso. Si lavorava con cura per prepararla e questo comportava anche mettere in contatto nonni e nipoti, genitori e figli che, insieme, vivevano la festa della sua preparazione. Attorno alla sapa ruotano significati culturali, questioni simboliche e comunitarie che intercettano anche un particolare dialogo intergenerazionale.

Domenica 22 ottobre alle ore 10.00 – presso Palazzo Luminari, sede della Fondazione Lavoroperlapersona – si ripercorreranno alcuni momenti significativi di questa preparazione, riflettendo anche sulle questioni di senso che ruotano attorno alla sua tradizione. L’evento si inserisce nelle tre giornate della Festa e nell’occasione sarà proiettato il reportage – prodotto dalla Fondazione Lavoroperlapersona – realizzato da Marta Sparvoli che è andata a documentare le fasi della preparazione; seguirà inoltre un’intervista a Gianluigi Uncini per continuare a dialogare insieme e riflettere sul ruolo del lavoro come consegna e incontro tra le generazioni. Ospiti della Fondazione il sindaco Fausto Sassi e la ProLoco per festeggiare i suoi 70 anni.

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