#Webinar EllePì – Riders e Gig economy: tra vecchi schemi e nuovo precariato
L’evoluzione espansiva della gig economy ha fatto emergere – soprattutto negli ultimi anni – l’evidente necessità di disciplinare rapporti di lavoro e fornire garanzie nei confronti di lavoratori molto spesso privi di tutele, sia di natura economica che giuridica. È ormai evidente, infatti, che l’economia generata dalle piattaforme online e dai servizi digitali scarichino i ribassi di prezzo sul costo del lavoro: più basso è tale costo, minori sono gli oneri a carico di piattaforma, venditore e consumatore.
L’attuale emergenza epidemiologica, inoltre, ha ulteriormente accelerato la trasformazione digitale e l’espansione dei modelli di queste attività nell’intero mercato interno dell’Unione europea. Ciò ha fatto emergere, in modo sempre più palese, la precarietà delle condizioni di lavoro, l’assenza di trasparenza e prevedibilità degli accordi contrattuali, importanti carenze in punto di tutela sociale, salute e sicurezza.
Una simile asimmetria contrattuale necessita, dunque, di un deciso intervento correttivo il quale ha dato origine – in Italia ed in Europa – ad una serie di interventi normativi di cui non è sempre ben evidente l’effettivo impatto sulla tutela dei lavoratori. Sembra, infatti, che l’impianto legislativo – generale, astratto e spesso ispirato da spinte emotive, più che da un’analisi razionale del problema – non sia in grado di fornire una configurazione chiara e completa del quadro delle tutele e lasci, al contrario, preoccupanti e problematici coni d’ombra. In Italia, in particolar modo, il Parlamento non sembra in grado di sistematizzare gli elementi relativi alla definizione della natura del rapporto di lavoro dei riders, finendo per scaricare alla magistratura e all’amministrazione pubblica la decisione su nodi centrali e non meramente applicativi.
Insomma, il tema deve essere posto al centro di un dibattito serio per arrivare ad una conclusione che sia in linea con le esigenze dei lavoratori. Non è solo, e tanto, la qualificazione giuridica del rapporto, ma la declinazione pratica delle tutele. È chiaro che le formule antiche del lavoro subordinato non sono più sufficienti; ma è anche vero che la Costituzione italiana non può tollerare forme surrettizie di sfruttamento del lavoro.
La Fondazione Lavoroperlapersona vuole contribuire a questo dibattito a partire dal report I Riders della Gig economy sospesi tra vecchi schemi e precariato. Analisi giuridica per un dibattito pubblico a partire dalla dignità dei lavoratori realizzato da Paolo Bonini per il Centro di Ricerca EllePì nell’ambito del filone Policy@work. Quali sono le reali esigenze dei riders e dei lavoratori atipici? In che modo organizzare le tutele senza il rischio di lasciare pericolosi coni d’ombra giuridici? Come assicurare la dignità della persona anche per rapporti di lavoro figli dell’economia del digitale?
Il programma:
ore 18:20 – Accoglienza
ore 18:30 – Apertura e saluti
Gaia Corazza – Fondazione Lavoroperlapersona
ore 18:40 – Introduzione
I Riders della Gig economy sospesi tra vecchi schemi e precariato
Paolo Bonini – Centro di Ricerca EllePì
ore 18:55 – Tavola Rotonda:
Roberta Carlini – Giornalista e scrittrice
Si occupa di economia, lavoro, politica, società, questioni di genere. È stata condirettrice di Pagina99 e, dal 1999 al 2005, vicedirettrice del quotidiano Il manifesto. Ha contribuito a far nascere e diretto ingenere.it ed è cofondatrice di sbilanciamoci.info. Collabora, come Academic Assistant, al Centre for Media Pluralism and Media Freedom presso lo Schuman Centre dello European University Institute. Scrive per Internazionale, L’Espresso e i quotidiani locali del gruppo Gedi.
Emanuela Fiata – Università di Roma – La Sapienza
Dottore di ricerca in Diritto del lavoro. Specializzata in diritto del lavoro, diritto sindacale e diritto della previdenza sociale. Ricercatore di Diritto del Lavoro presso l’Università degli studi di Roma – La Sapienza. Avvocato del foro di Roma. Autrice di pubblicazioni in materia di diritto del lavoro pubblico e privato.
Sergio Labate – Università degli Studi di Macerata
Docente di Filosofia Teoretica all’Università di Macerata. La sua ricerca ha come focus privilegiati la filosofia del lavoro, il tema delle passioni come fonti dei legami sociali e la difesa della democrazia costituzionale nell’epoca del suo disincanto generalizzato. Tra le sue opere ricordiamo Passioni e politica pubblicato con Paul Ginsborg per Einaudi.
ore 19:15 – Dibattito
ore 19:30 – Chiusura