Vivere l’arte, Vivere d’arte. Aldo Sergiacomi in Piazza 2020
L’edizione del 2020 si svolgerà domenica 13 settembre alle ore 18:00 presso il cortile della Chiesa di S. Maria della Rocca di Offida (AP) ed avrà come titolo Vivere l’arte. Vivere d’arte. Ogni volta che ci poniamo la questione dell’essenza dell’arte facciamo sempre fatica a trovare le parole. Le risposte alla domanda “Che cos’è l’arte” sono molteplici e a volte anche discordanti. Ciò che però sappiamo, ancora di più dopo l’esperienza del lockdown, è che l’arte ha a che fare con la vita e con la possibilità che ci dà di trascendere e rigenerare la realtà. Aldo Sergiacomi – artigiano del bello ancor prima che scultore – lo sapeva. Il suo mestiere era quello di portare la bellezza anche nell’ordinario.
Quest’anno vogliamo ricordare il suo lavoro e la sua persona attraverso il racconto di due progetti diversi, ma egualmente rappresentativi di come l’arte possa essere non solo estetica, ma anche prassi, forma di vita, strumento generativo: Epicentro 11 – l’arte che rigenera l’arte, di cui fa parte Rosita Baldassarri, e le opere dello scultore Ottavio Eleuteri.
Entrambi i progetti testimoniano la necessità di colmare la distanza tra artista, pubblico e territorio e fare dell’arte il mezzo attraverso il quale dare un nuovo inizio alle cose. Lo scultore Eleuteri, anche attraverso la visione di alcune sue opere, ci racconterà la sua esperienza di artista-artigiano, della sua formazione “a bottega” presso scalpellini e artigiani locali dove apprende le tecniche di lavorazione della pietra e del legno. Ci darà un punto di vista su cosa significa fare arte e in particolare scultura, nel nostro territorio, territorio a cui anche Sergiacomi rimane sempre molto legato. È ancora possibile vivere d’arte?
Con Epicentro 11 parleremo di come l’arte può essere strumento di “salvezza” per il nostro territorio. Attraverso il racconto del progetto ci mostreranno cosa può fare l’arte per noi e cosa possiamo realizzare attraverso l’arte. L’importanza di tornare a vivere, rigenerare e avere cura di determinati spazi attraverso l’espressione artistica può essere un modello da seguire, non sono per i luoghi lesi dal terremoto ma anche per ricucire un tessuto sociale le cui maglie sono ormai allentate a causa di diversi fattori. Due progetti che in modo diverso cercano di coniugare arte, persone e territorio.
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