IX Seminario Interdisciplinare sull’Accoglienza – IN EQUILIBRIO PRECARIO. Crescita, bisogni e lavoro – 20/22 settembre 2024
Viviamo numerosi dilemmi posti dalle molteplici transizioni che attraversano questo tempo incerto. Le sporgenze etiche, sociali, economiche ed esistenziali che creano sono difficili da tenere insieme. Sfuggono i significati mentre si attenuano molti legami nella società e anche nelle imprese, malgrado si riscopra l’interdipendenza come dato ineluttabile dell’economia. Le pratiche dell’agire umano sono esposte a processi di frammentazione – anche dei saperi – che rischiano di privarle di un orizzonte comune. Le persone vivono smarrite in una realtà sempre più sfuggente e immersa nell’infosfera rumorosa che annebbia la vista e restringe lo sguardo a ciò che si può vedere nel cono di luce dei nostri interessi prossimi, forse addirittura immediati. Il Seminario vuole lasciarsi interrogare da queste traiettorie per esplorare – privilegiando come sempre un approccio multidisciplinare – alcune tra le loro più significative dimensioni antropologiche, economiche e sociali, riservando un’attenzione particolare alla persona e al suo sentire nei sempre più variegati contesti di lavoro.
I SESSIONE | CRESCITA: È un fine in sé? Come riconciliare economia e benessere?
Siamo stretti nella morsa di un paradigma della crescita neoliberista che la discussione pubblica sembra proporre ancora come un fine in sé e che vede il benessere delle persone come elemento secondario dello sviluppo economico e finanziario. Il mito della crescita e il suo sguardo quantitativo non riescono a liberare governi, economia e società dalla dittatura del PIL che continua così a rendere triste, sfuocato e insostenibile l’agire politico, economico e sociale: mentre genera enormi costi sociali, esso restringe il senso della vita di tutti. L’idea di «sviluppo sostenibile» che cerca di farsi largo da quasi quaranta anni come può affrancarsi dalle pastoie di un paradigma che non genera benessere integrale e che ipoteca il futuro? È realistica la via disegnata da investitori e studiosi di un «capitalismo inclusivo e sostenibile»? Ci sono pratiche, progetti, percorsi esperienziali dai quali trarre ispirazione e speranza?
II SESSIONE | BISOGNI: L’emergenza delle disuguaglianze. Quali priorità?
Stiamo andando nella giusta direzione? Le evidenze che attestano il contrario sono numerose, le disuguaglianze continuano a crescere, anzi accelerano il loro passo divisivo che crea processi di marginalizzazione umana e sociale, allontanando l’orizzonte dell’equità. Sono disuguaglianze che – con il concomitante sviluppo delle innovazioni tecnologiche che stanno mutando il nostro modo di guardare, osservare e interpretare il mondo – alimentano conseguenze indesiderabili, segnalando così l’urgenza di interventi adeguati a rispondere a vecchi e nuovi bisogni umani e sociali indotti dalla trasformazione planetaria. Concentrazione abitativa e degrado urbano, povertà educativa e di competenze, clima e disastri ambientali sempre più frequenti, conflitti e guerre disseminati ovunque sono soltanto alcuni esempi delle fragilità delle quali occorre prendersi cura con urgenza e che pongono alle istituzioni internazionali e globali, ai poteri pubblici ed economici dilemmi sulla scelta del percorso da seguire e delle priorità. Come soddisfare questi bisogni umani e sociali curando nel frattempo le esternalità negative sin qui generate? Ci sono pratiche cui ispirarsi per riorientate l’agire politico ed economico?
III SESSIONE | LAVORO: Lavoro e vita. Ridefinire l’esperienza lavorativa?
Il lavoro sembra sfuggire di mano insieme al suo senso. Ci sentiamo impreparati di fronte alla sua frammentazione e disarticolazione in tante forme che rendono spesso opaca l’opera di chi lavora diluendo anche i contorni del lavorare insieme. La profonda trasformazione del lavoro propone esiti difficili da immaginare e da definire, una situazione amplificata anche dalle incursioni dell’intelligenza artificiale, che avvolgono il lavoro di opzioni possibili come renderlo inutile, superato, virtuale etc. D’altro canto, non abbiamo ancora gli strumenti culturali per poter lasciar la presa su un lavoro da ripensare e riscrivere usando coordinate anche inedite. Lasciare la presa significherebbe aprirsi e sperimentare nuovi significati, nuovi scambi, nuovi equilibri tra utilità, soddisfazione e realizzazione personale. Significherebbe esplorare nuovi territori sprovvisti di adeguata segnaletica e di guide. Ripensare il lavoro, insomma, fa venire il mal di testa, farlo insieme può essere un buon medicamento. Ci interrogano domande come queste. Come far dialogare vincoli e libertà? Come accogliere il riposizionamento di valore che le più giovani generazioni (ma non solo) assegnano al lavoro? Come riconoscere e tutelare le forme di lavoro emergenti? Il digitale è un’opportunità per ridefinire il lavoro e fornirgli una nuova cornice di senso? Possiamo lasciarci ispirare da qualche pratica?
Sentiamo che questo tempo ci chiede una fatica straordinaria per mettere in relazione tutte le parti e tenerle unite saldamente. Abbiamo un disperato bisogno di uno sguardo diverso con il quale indagare cosa ricerchiamo e vogliamo, uno sguardo capace di generare un collante capace di reggere l’urto delle scosse che continueranno a destabilizzare la vita economica e sociale. Lo sguardo della cura e la postura del prendersi cura suggeriti dal paradigma della sostenibilità sono le possibili risposte che ci fanno sperare un mondo che, attraversando con fiducia le sue disarticolazioni, possa ritrovare nel senso dell’appartenenza a un comune destino l’orientamento più sicuro per l’agire umano in tutti i campi.
Il IX Seminario Interdisciplinare sull’Accoglienza si terrà ad Offida (AP) nei giorni 20/21/22 Settembre 2024 presso il Teatro Comunale Serpente Aureo mentre i momenti conviviali si svolgeranno presso l’enoteca regionale SpazioVino di Via Giuseppe Garibaldi, 75. L’evento proporrà tre sessioni di approfondimento composte ognuna da un breve video iniziale, una lecture di un accademico e dall’ascolto di una testimonianza; successivamente, si procederà alla realizzazione di 3 Gruppi di Lavoro e alla restituzione finale in plenaria.
La partecipazione al IX Seminario Interdisciplinare sull’Accoglienza è gratuita,
ma – per motivi organizzativi – è necessaria la registrazione.
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Durante il IX Seminario si potrà visitare la mostra fotografica Sulle tracce del lavoro che resiste che nasce dal reportage finanziato dalla Fondazione Fondazione Lavoroperlapersona ETS a cura di Alice Zorzin e Davide Lhamid (alunni della scuola di fotografia e letteratura Jack London).