#Blog EllePì - Il lavoro della sapa: un gioco di sguardi al futuro
“La sapa è una parola che ha tante cose dietro, nasconde tanta storia, tanti valori e porta in sé la cultura del territorio”. Così, Gabriele Gabrielli, presidente della Fondazione Lavoroperlapersona, apre l’evento che si è tenuto sabato 26 ottobre presso lo storico Palazzo Luminari a Rosora. Ricavata dall’ebollizione del mosto fresco, la sapa è di certo un simbolo di Rosora tanto che, da alcuni anni, l’ingresso al paese è contrassegnato da un cartello che ben lo mette in evidenza: Rosora, balcone della Vallesina e paese della sapa. Questa tradizione ha arricchito i ricordi della popolazione e il suo patrimonio di valori ed anche questo anno, in occasione dell’omonima festa, abbiamo avuto il desiderio di tornare a rifletterci insieme.
Dopo la visione di un documentario che ne ha ripercorso le tappe di lavorazione – un cortometraggio prodotto dalla Fondazione Lavoroperlapersona e realizzato da Marta Sparvoli – si costituisce una tavola rotonda con lo scopo di riflettere sui significati, il valore condiviso e le questioni di senso che ruotano attorno a questo bene. I protagonisti: Fausto Sassi, Sindaco di Rosora, Gianluigi Uncini, imprenditore e maestro della sapa, Brando Perini, mini-sindaco della giunta comunale junior ed Alessio Celestino, assessore della giunta comunale junior. Michele Cardinali – collaboratore della Fondazione Lavoroperlapersona, docente a contratto in Filosofia Morale all’Università di Macerata e in Bioetica e Scienze Umanistiche presso il Campus Ludes in Svizzera – si rivolge a Gianluigi Uncini chiedendo se sia possibile immaginare una sapa in prospettiva futura. Infatti, pensando alla sapa vien spontaneo volgere lo sguardo indietro, guardare alla tradizione e ciò che rischia di perdersi alle nostre spalle; ma sarebbe possibile rilanciare questo prodotto “in avanti”? “Abbiamo l’obbligo di preservare nel tempo la storia della sapa”, risponde Gianluigi, “non è un prodotto conosciuto e quando viene usato, molto spesso, viene utilizzato male. Dobbiamo far vedere la sapa, allargare la rete, spingere nella sua visibilità mediatica attraverso contatti con chef o legami come quello con Vinitaly”. Michele, rivolgendosi a Fausto Sassi, chiede se sia immaginabile la sapa come se fosse un “progetto”; peraltro, qualcuno ipotizza la realizzazione di un Museo della Sapa. “Sarebbe una bellissima idea”, esordisce il sindaco, “si può realizzare senza problemi. Per pensare ad un progetto della sapa è necessario creare intrecci con le realtà culinarie, promuovendo anche ricette su internet tramite la visibilità di vari chef”. Durante la tavola rotonda emergono molte idee e prese di impegno, tra cui la realizzazione di un laboratorio sul “Lavoro della sapa”, che ripercorra i processi di produzione di un prodotto che dura nel tempo ed è adatto ad ogni età (si ricorda, infatti, che la sapa non è un prodotto alcolico, a differenza del vino cotto!). Il progetto prevede la realizzazione di una scheda tecnica, il coinvolgimento di cuochi, scuole e la realizzazione di un museo dedicato alla Sapa. L’attenzione si rivolge poi alla giunta junior a cui viene chiesto che visione hanno del lavoro. “Che cos’è il lavoro? Il lavoro è una cosa importante”, risponde Brando Perini, “senza lavoro non si va avanti. Se ad esempio non ci fosse il lavoro la sapa finirebbe qui, non ci sarebbe un proseguimento”. Continua Alessio Celestino, condividendo il sogno, per il paese di Rosora, di “migliorare il paese e renderlo più accogliente per ospitare le persone, renderlo più bello e attrattivo anche per incentivare il turismo”.
Dopo aver ripercorso la storia che ha caratterizzato la sapa ed esserci chiesti se sia possibile immaginare un futuro della sapa e quali nuove prospettive questo bene potrebbe portare alla comunità, l’evento è proseguito con un laboratorio ludico educativo concentrato sul tema della sapa e realizzato da Sonia Palermo, pedagogista e Educational Program Manager della Fondazione Lavoroperlapersona. Il laboratorio pone particolare attenzione alla tradizione del territorio e alla trasmissione dei saperi. Nello specifico si intende dialogare con i ragazzi sul lavoro con i prodotti tradizionali del territorio, peculiarità distintive da condividere.
La Fondazione, in occasione della celebrazione della festa della Sapa, ha voluto offrire ai più giovani un luogo per approfondire il senso del lavoro e il lavoro di senso attraverso una esperienza ludica – e quindi dal forte impatto emotivo – che ha avuto al centro delle attività proposte il processo di produzione della Sapa e i valori che questa specialità enogastronomica tramanda. I bambini hanno dovuto ripercorrere, tramite delle carte, il processo di produzione della sapa dalla vendemmia al consumo passando per la pigiatura, la lavorazione, l’imbottigliamento e la commercializzazione. Sono state approfondite le singole fasi e sono stati rintracciati dei valori essenziali del lavoro - come gratitudine, dignità, consumo responsabile, integrità e molti altri - ad ogni fase del processo. Infine, è stato chiesto loro di immaginare e realizzare una etichetta per le bottiglie; la particolarità, è stato colorare queste etichette con la sapa stessa! Grazie a questo laboratorio i bambini sono entrati nell’esperienza di una comunità che cammina insieme, nella realizzazione di un prodotto che ne custodisce la storia, le tradizioni, l’identità e il futuro. Insomma, la sapa rivela un passato ricco: si tratta di capire se, e come, si possa vedere anche un suo futuro.